domenica 3 gennaio 2010

fa che gli sia dolce anche la pioggia nelle scarpe.

i giorni si ripetono in un susseguirsi di immagini e di note senza tempo. cosa rimane di quell'anno passato ad aspettare, a controllare l'orologio ogni secondo per attendere un qualcosa di non ben definito. come rispondere alle chiamate notturne di quei giorni passati in apnea in mezzo a troppi libri e a troppi vocaboli inizianti per emme. e l'insicurezza dei passaggi obbligatori, di quando non si è ancora pronti, di quando per colpa del tempo siamo costretti a stare fuori casa a sentire il sole entrarci con forza nella trama della sciarpa trasportandoci in un gelido caldo d'inverno. e con le canzoni di una vita ritorni da me con un mazzo di penne in mano a chiedermi cos'ho ancora da dire. dopo tutto questo tempo. pioggiaesole cambianofacciaallepersone. la pelle morta delle emozioni passate, se mi cercherai.
e sì, fa che gli sia dolce anche la pioggia nelle scarpe.
tu che inutile non sei.
ricominciamo lentamente come se fossimo in tre.